Virtual Machine: cosa sono e perché fanno bene alle aziende, ma non solo

Il mondo IT è stato fortemente condizionato ultimamente dalla realtà virtuale che trova ampio spazio in differenti contesti.

Virtual Machine: cosa sono e perché fanno bene alle  aziende, ma non solo

Virtual Machine: cosa sono e perché fanno bene alle aziende, ma non solo

Il mondo IT è stato fortemente condizionato ultimamente dalla realtà virtuale che trova ampio spazio in differenti contesti. Il primo segno tangibile, in generale, è la presenza dei cloud, ma anche le chat possono celare una figura virtuale “umanizzata”. Si può tranquillamente affermare che i vantaggi della virtualizzazione e delle virtual machines superano di gran lunga gli svantaggi.

Non è dunque raro avere a che fare con una macchina virtuale inserita in applicazioni che però necessitano di analisi approfondite poiché presentano molti pregi, ma anche qualche punto di criticità che è opportuno considerare.

Bisogna stare attenti a non confondere la realtà virtuale con le macchine virtuali, le quali rappresentano solo una parte di questo innovativo mondo “irreale”.

E’ importante capire cos’è una macchina virtuale, a cosa serve e quali sono i vantaggi delle virtual machines per le aziende.

Cosa sono le macchine virtuali?

Quando un’applicazione di qualsiasi genere riesce a emulare in modo fedele l’uomo oppure una macchina fisica vera e propria, allora si può parlare di virtual machine. Questa si avvale sicuramente di una parte materiale (hardware) e di una immateriale (software o hypervisor) e proprio quest’ultima rappresenta il “cervello” in grado di muovere e condizionare il comportamento della macchina virtuale, compresa la gestione allargata di altre componenti.

Ci sono tante soluzioni per strutturare un determinato lavoro con queste, però quella più gettonata prevede una macchina realmente esistente (fisica) che comanda più macchine virtuali in linea: in questo caso si parla di virtualizzazione naturale o nativa (ad esempio di un server).

Spetta all’hypervisor il compito di creare delle macchine virtuali attingendo dalle risorse fisiche in modo che possa poi crearsi un sistema di hardware virtuale con attitudini di stoccaggio dati e di rete in modo che si stabiliscano postazioni autonome capaci di eseguire applicazioni e operazioni. Esistono differenti tipologie di virtualizzazione, da quella nativa (appena descritta sopra) a quella emulativa, da quella paravirtuale a quella del solo sistema operativo, molto utilizzata per essere una soluzione facile da implementare e snella.

Un vantaggio dei server virtuali riguarda la portabilità: da qualsiasi parte è possibile accedere e operare senza problemi.

Perché si usano le macchine virtuali?

Se assimiliamo la virtual machine ad un vero e proprio PC, si intuisce facilmente il suo impiego, che è del tutto simile a quello di un computer:

  • elaborazione dati
  • stoccaggio
  • archiviazione
  • spazio di memoria
  • calcoli e operazioni varie

Gli usi possono essere davvero variegati e molteplici. Ecco alcuni esempi.

Stabilizzazione dei server

Potrebbe essere il motivo principale della virtualizzazione per molti. In questi casi la macchina presente fisicamente viene sfruttata al massimo possibile per poter poi “alimentare” anche le postazioni virtuali, al fine di una chiara ottimizzazione dell’infrastruttura e del costo richiesto per il suo acquisto.

In tale contesto è come se le risorse venissero consolidate da parte di un’azienda che può beneficiare della piena potenzialità dell’hardware disponibile, utilizzandolo a favore di server, cloud, data center e altri servizi proposti dal provider.

Risulta necessario calcolare bene il proprio fabbisogno in quanto vi è un limite fisico: la macchina virtuale, attingendo risorse da quella fisica, non può richiedere risorse maggiori rispetto a quelle garantite da quest’ultima.

La gestione delle virtual machines va dunque ponderata in base ai carichi di lavoro ad esser destinate, evitando sovraccarichi, picchi e bruschi rallentamenti. Qualora questi fossero inevitabili, sarò il sistema che dirotterà il carico di lavoro sulla macchina meno scarica (ad esempio il server) in modo da ripristinare l’equilibrio e la costanza di funzionamento.

Virtual machine come tester

Quando si sviluppa un nuovo software è necessario testarlo e vedere gli effetti di una eventuale modifica. Uno dei vantaggi delle virtual machines è la ripetibilità, ovvero il fatto che le macchine sono tutte uguali (si possono creare così fin da subito). Una modifica software, ad esempio, è possibile estenderla indistintamente a tutte le postazioni con il vantaggio di vedere, in tempo reale o quasi, gli effetti generati. Inoltre, qualora il software da testare dovesse dare esiti negativi, non si andrà a intaccare postazioni fisiche. Le virtual machines consentono una velocizzazione dei processi di test informatici, preservando, quindi, l’integrità dell’hardware.

Con lo stesso principio è possibile collegare virtualmente diverse macchine ad una centrale fisica e testare sistemi operativi diversi, software, programmi e applicazioni, ricevendo così dei feedback immediati e utili per condurre ulteriori sviluppi.

Creare una virtual machine richiede indicativamente un tempo non troppo diverso da quello richiesto per la configurazione di un vero e proprio server, ma la sua immagine diviene ripetibile all’infinito in modo da poter riconfigurare molto rapidamente il tutto su una macchina fisica.

Disaster recovery e sicurezza

Oggi, davanti al fenomeno del disaster recovery, le virtual machines rappresentano un’ancora di salvezza importantissima e, spesso, determinante per il futuro di un’azienda e per la salvaguardia dei dati in suo possesso. Sistemi virtualizzati garantiscono infrastrutture più leggere e più facili da mantenere, ma al tempo stesso anche più difficili da attaccare dall’esterno. In caso di ripristino puoi stare quasi sicuro che troverai tutti i tuoi dati sui server virtuali.

I vantaggi delle virtual machines per le aziende

La trasformazione digitale transita nella direzione della virtualizzazione. Ciò consente l’ottenimento di molti vantaggi che si generano prima alle aziende e poi al cliente finale, il quale ritrova sul mercato soluzioni e software più sicuri e affidabili.

  • Risparmio economico: una macchina virtuale costa molto meno rispetto ad una fisica poiché si riduce notevolmente l’acquisto di risorse in termini di hardware. Se i servizi cloud hanno grande successo è dovuto in gran parte alla virtualizzazione dei server e ai bassi costi che questi richiedono. Inoltre, è bene far notare come una virtual machine abbia un consumo energetico praticamente nullo, consentendo anche un risparmio in bolletta rispetto alla macchina fisicamente presente.
  • Infrastrutture più semplici e snelle: operare con macchine virtuali permette di elaborare strutture più facili, con meno cavi e meno ingombri ma soprattutto con un lavoro di installazione e manualità che si riduce al minimo indispensabile. Anche le risposte acquisiscono una rapidità maggiore pur restando comunque affidabili.
  • Sicurezza: una virtual machine è staccata dai sistemi di hosting e quindi gode di un isolamento migliore che potrebbe evitare molti problemi di aggressione o intrusione di terzi dall’esterno. Qualora si dovesse registrare la presenza di un virus o di un attacco, difficilmente verrà intaccata anche la macchina fisica a monte e, se il sistema di controllo funziona correttamente, con buona probabilità il problema rimarrebbe circoscritto. In caso di problematiche presenti nella rete, spesso si accede alla macchina virtuale per ripristinare il tutto, attraverso un backup.
  • Riduzione di personale IT: il personale disponibile in azienda può essere destinato a fare altro in seguito alla creazione di server virtuali e di virtual machines. L’installazione di sistemi operativi e di hardware su macchine fisiche non si renderà più necessaria, così come spariranno le operazioni di manutenzione e aggiornamento della componentistica. Se il risparmio economico è tangibile e immediato, anche quello umano è da prendere in considerazione.
  • Velocità di esecuzione: all’interno della virtualizzazione, una macchina virtuale garantisce velocità di esecuzione del lavoro più di quanto non possa farlo una macchina fisica. Basti pensare al collaudo e al test di più software, di applicazioni, di sistemi operativi o di eventuali implementazioni in ambienti lavoro. La portabilità delle virtual machines da un host all’altro rende il lavoro più agevole e immediato.

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